Maria Luisa Pozzi - MioDottore.it

Autore - dpadmin

Melasma: di cosa si tratta?

MELASMA, UN PROBLEMA ANTIESTETICO DA RISOLVERE IN FRETTA

Non sottovalutare il melasma

Il melasma, conosciuto anche con il termine cloasma, è un problema della pelle che colpisce il viso, presenta una iperpigmentazione locale presentando macchie di colore marrone chiaro o scuro. In percentuale colpisce di più le donne rispetto agli uomini, con più frequenza durante la gravidanza e nella fascia d’età tra i trenta e i quarant’anni.

E’ una alterazione della pelle a livello cromatico che rispecchia il fototipo di quest’ultima, il tipo 3 presenta macchie più scure ed visibili, il 2 invece si notano di meno in quanto sono più chiare e sfumate.

In estate la patologia diventa più evidente in quanto la zona colpita, se esposta al sole, tende ad abbronzarsi maggiormente in concomitanza con le macchie.

Questa patologia presenta una produzione eccessiva di melanina. La melanina è un pigmento che protegge la nostra pelle dai raggi del sole che contenendo i raggi ultravioletti rischiano di danneggiare il DNA. La proteina è quindi una nostra alleata che ci protegge da condizioni di rischio però nel momento in cui viene prodotta in quantità eccessive si creano macchie marroni sulla cute.

A seguire analizzeremo cause e sintomi ed eventuali rimedi, tenendo presente che è importante rivolgersi ad uno studio dermatologico per risolvere la situazione, solo un esperto è in grado di fornire una cura adeguata e personalizzata.

Cause e sintomi: Ormoni, stress o ereditarietà?

Il melasma è facilmente riconoscibile in quanto compaiono antiestetiche macchie scure sul viso, principalmente su guance, naso, tempie e fronte bilateralmente, non di rado si sviluppano anche su collo, braccia e bocca.

All’esordio della condizione le chiazze possono essere di piccole dimensioni, con il tempo tendono ad aumentare di diametro. Sono diverse dai nei in diversi aspetti, le macchie si presentano piatte non sollevate.

Per essere sicuri della diagnosi è di fondamentale importanza recarsi presso uno studio dermatologico nel quale un esperto osserva la morfologia delle macchie e la loro pigmentazione. Raramente occorre prelevare un piccolo campione di pelle da analizzare per avere la conferma della patologia. Non c’è da preoccuparsi, il prelievo è rapido e non necessita di anestesia locale.

Il melasma è anche conosciuto con la dicitura maschera della gravidanza, infatti una delle cause di questa patologia è proprio lo stato interessante.

Anche l’assunzione di contraccettivi orali potrebbe causare la patologia, la pillola contraccettiva infatti contiene un elevato numero di estrogeni che concorrono a manifestare l’inestetismo sul viso.

L’ereditarietà sembrerebbe sia un altro fattore di causa del melasma, chi ha famigliari che in passato hanno sofferto di questo disturbo sono più propensi a svilupparlo a loro volta.

Spesso le macchie compaiono anche per eccessiva esposizione al sole o allergia a cosmetici per il viso, profumi o crema solare.

Infine lo stress psicofisico può causare il melasma, trovarne le cause ed eliminarle è difficile se non impossibile anzi la comparsa delle macchie potrebbe causare ulteriore stress alla donna.

Come si cura

Come già accennato la migliore cura è affidarsi ad un professionista. E’ meglio evitare di utilizzare creme fai da te o rimedi che si trovano in farmacia rischiando di peggiorare la situazione.
La pelle del viso è troppo importate per sottovalutare la condizione presente e recarle danni antiestetici magari irreversibili.

Un dermatologo esperto saprà valutare se si tratta effettivamente di melasma, quale tipo è presente sulla pelle e come curarlo.

Ne sono state individuate tre tipologie: 1. epidermico, causato dall’aumento di melanina nello strato basale; 2. dermico, la melanina è presente nei macrofagi (cellule che svolgono un ruolo importante nella risposta immunitaria del corpo); 3. Misto.

E’ importante capire quale dei tre tipi è presente per curarlo in modalità appropriata, infatti il melasma epidermico e misto sono curabili con l’utilizzo di idrochinone.

L’idrochinone è un principio attivo che viene utilizzato per ridurre l’iperpigmentazione cutanea, elimina la melanina dai melanociti e ne previene la formazione. Il dermatologo valuterà i tempi di applicazione che sono solitamente molto lunghi, variano dai tre ai quattro mesi.

Si può anche optare per un peeling chimico superficiale o ad un trattamento a laser dermatologico, sono metodi molto utilizzati per migliorare la salute della pelle. Entrambi sono sicuri.

E’ di fondamentale importanza utilizzare creme solari protettive nel momento in cui ci si espone ai raggi solari in estate, il rischio è il peggioramento della situazione stimolando ulteriore produzione di melanina e ricordarsi sempre che le fasce orarie meno rischiose sono al mattino fino alle undici e al pomeriggio dopo le sedici.

Il melasma è una condizione da non sottovalutare, intervenire tempestivamente riduce il rischio che non si riesca a curare in tempi brevi.

L’inestetismo creato dalla condizione potrebbe minare l’autostima della donna che lo presenta quindi agire subito è l’unica soluzione per non riportare anche danni psicologici.

Il dermatologo è una figura professionale di riferimento per la cura delle malattie della pelle, rivolgersi ad uno studio professionale è la soluzione migliore per salvaguardare la propria persona.

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L’Epilazione laser è adatta a tutti i tipi di pelle e peli?

Stanca di stare dietro a ceretta, lametta e rasoi vari che irritano la pelle e creano peli incarniti? La soluzione ai tuoi problemi potrebbe essere l’epilazione laser: ecco di cosa di tratta, per chi è adatta e quali sono i vantaggi.

Che cos’è l’epilazione laser?

L’epilazione laser è un trattamento che consente di rimuovere i peli superflui di viso e corpo grazie alla luce laser che attacca il bulbo pilifero, senza, però, creare danni alla cute circostante.

Il risultato che si ottiene con questo tipo di trattamento viene definito dagli esperti come una riduzione permanente, ovvero un calo della ricrescita del pelo fino a renderla praticamente invisibile ad occhio nudo. Tale risultato è reso possibile grazie alla fototermolisi selettiva, la tecnologia grazie alla quale il laser riesce a riscaldare il pelo in profondità e ad eliminarne la radice.

L’epilazione laser è particolarmente consigliata per le persone affette da patologie legate al bulbo pilifero come follicoliti e cisti. Inoltre, è particolarmente adatta anche per le zone più sensibili che tendono ad irritarsi facilmente con gli altri metodi di epilazione.

Le zone che possono essere trattate con l’epilazione laser sono: viso, gambe, braccia, ascelle, gluteo e inguine. Durante il trattamento è possibile lavorare su una o più zone per volta da un minimo di 5 minuti ad un massimo di 60-90 minuti. È assolutamente normale avvertire un leggero fastidio durante la seduta, come un pizzicore o un leggero bruciore, ma non è doloroso. Prima di effettuare il trattamento bisogna non avere la pelle abbronzata e non esporsi al sole o alle lampade solari da almeno 40 giorni. Inoltre, è possibile preparare la pelle con un guanto esfoliante o uno scrub per 3 o 4 giorni a settimana.

Per quali tipi di pelle e tipologie di pelo è adatta l’epilazione laser?

L’obiettivo principale del laser è la melanina presente nel pelo e quest’ultima, però, influenza anche il colore della pelle. Quest’ultimo può essere determinato anche da altri fattori come come la vascolarità e lo spessore. Più il pelo è scuro e migliore sarà l’assorbimento della luce del laser. I peli più difficili da trattare sono quelli rossi e quelli biondi, proprio perché hanno una quantità di melanina inferiore rispetto a quelli scuri.

I peli bianchi, invece, non possono essere trattati con il laser semplicemente perché il bianco riflette la luce e quindi non avviene alcun assorbimento della luce laser.

Per questo motivo, le persone con un’età avanzata non possono beneficiare di questo trattamento. I peli chiari, come quelli biondi e rossi, possono essere trattati lo stesso, ma con macchinari appositi. In caso di peluria eccessiva il laser può essere eseguito fin dalla pubertà, ma è importante avvertire il paziente che con i cambiamenti ormonali futuri è possibile che i peli ricrescano.

Prima di trattare un paziente con il laser è importante distinguere i vari fototipi di pelle, in modo tale da calibrare il macchinario, affinché quest’ultimo non provochi lesioni alla pelle. Ogni tipo di pelle può sottoporsi all’epilazione laser e ottenere dei buoni risultati, ma il laser non sarà lo stesso per tutti. Il trattamento di epilazione definitiva con laser è sconsigliato in caso di gravidanza o fotosensibilità, ovvero episodi di rossori o scottature in caso di esposizione solare.

I vantaggi dell’epilazione laser definitiva

Il primo vantaggio in assoluto è sicuramente quello relativo alla durata del risultato: con questa metodologia di epilazione, i peli superflui vengono eliminati in maniera progressiva fino a diventare definitiva, sottoponendosi a varie sedute. Con una sola seduta, infatti, non è possibile ottenere un risultato ottimale. Un altro vantaggio molto importante è dato dal fatto che si tratta di un metodo assolutamente sicuro per la salute della pelle. L’obiettivo del laser è solo il bulbo pilifero, quindi, la pelle non viene colpita dal raggio luminoso del macchinario.

Inoltre, con questo tipo di trattamento si evitano fastidiose follicoliti e irritazioni che di solito avvengono con altri metodi di epilazione come la ceretta o il rasoio. Rispetto alla luce pulsata, l’epilazione con il laser risulta essere più efficace in quanto è l’unica in grado di garantire una epilazione definitiva e poi è adatta a tutti i fototipi di pelle.

Lo strumento utilizzato dall’operatore è sicuro, in quanto, il raggio di luce viene calibrato dall’operatore basandosi sull’area da trattare e sul tipo di pelle, quindi, non vi è alcun rischio di bruciarsi.

Un altro vantaggio è il che il dolore è del tutto nullo rispetto a quello provocato dalla ceretta: più che di dolore si tratta solo di un leggero fastidio che viene subito alleviato da un manipolo freddo di cui sono dotati la maggior parte degli strumenti al giorno d’oggi.

Infine, le sedute non durano a lungo e sono distanziate tra loro, quindi non c’è bisogno di avere molto tempo a disposizione per effettuare questo trattamento

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angiomi rubino

Puntini Rossi sulla pelle? Riconosci gli Angiomi Rubino

Sul tuo corpo hai notato delle macchioline rosse sopraelevate e non sai cosa siano? Non allarmarti sin da subito ma inizia a chiamarle con il loro nome scientifico, cioè, angiomi rubino. Queste sono delle escrescenze che si differenziano dai nei per il loro colore rosso scarlatto. Si formano quando vi è una proliferazione eccessiva di capillari sanguigni, quindi, si tratta di un emangioma.

A soffrire dell’angioma rubino, generalmente, sono le persone che hanno una carnagione chiara, quindi, molto più delicata e maggiormente esposta ai pericoli del sole e non solo. Tali escrescenze si manifestano come dei normali nei e, in seguito, assumono la forma di una cupola. Il loro diametro può anche avere di contorni irregolari. Scopriamo, quindi, qualcosa in più su questi strani puntini e quando è necessario preoccuparsi.

Angioma rubino: che cos’è

L’angioma rubino, come abbiamo già anticipato, si forma sulla pelle e dà vita ad un’escrescenza di colore rosso vivo. All’interno presenta un’alta concentrazione di vasi sanguigni e capillari, il cui diametro, molto spesso, è di soli pochi micron. Tali dotti danno alla pelle questa colorazione rossiccia. Molto spesso vengono chiamati anche nei rossi ma, ovviamente, c’entrano poco con tali escrescenze che possono rivelarsi, col tempo, pericolose.

Quando compaiono gli angiomi rubino?

Gli angiomi rubino possono comparire sin dalla tenera età. Prima di tutto si vede la formazione di piccole macchioline che, in seguito, aumentano di dimensione. La loro tonalità, quindi, diventa sempre più rossa poiché si verifica un’emorragia al loro interno. Non è raro che gli angiomi di questo tipo vengano fuori anche dopo i trent’anni.

Angioma rubino: le cause

L’angioma rubino si può originare per differenti cause, quindi, è necessario analizzarle una ad una, per comprenderli al meglio.

La genetica

Una delle cause di formazione dell’angioma è la genetica. Si nota, infatti, che il livello della molecola microRNA427 è più bassa in soggetti che sviluppano tale problema.

È bene dire che questa situazione si viene a creare nel caso in cui vi siano anche disordini di natura ormonale, intestinale o problematiche del fegato, quindi, malattie.

Assunzione di farmaci specifici

Qualora, in passato, siano stati assunti farmaci bromuri, altri adatti per l’asma, colite, ciclosporina e altri prodotti in grado di regolarizzare il sistema immunitario, l’angioma rubino può formarsi silenziosamente.

Esposizione al sole

Altre cause che possono incentivare a produzione di un angioma rubino è l’esposizione eccessiva al sole. L’invecchiamento cutaneo, infatti, crea un terreno fertile per queste macchie.

Angioma rubino: come si riconosce

Quando si forma un angioma di questo genere, oppure, quando è già sviluppato, di sicuro, non si avverte prurito o dolore. L’unico problema, però, è, essenzialmente, di natura estetica, soprattutto, se è posizionato in una parte visibile del corpo.

Come si forma l’angioma rubino

L’angioma, nella sua fase iniziale, si mostra come una serie di macchioline rosse della dimensione di pochi millimetri, in seguito, man mano che si sviluppa, arriva misurare anche un centimetro.

All’inizio lo si riconosce per la sua colorazione rosso ciliegia ma può anche avere qualche tendenza al violaceo. Alcune volte, invece, lo si vede di colorazione marrone e, in questo caso, non vi è fuoriuscita di sangue.

L’angioma polipoide

Particolare attenzione va data all’angioma polipoide. Si tratta di una serie di angiomi rubino che si raggruppano tra loro e ne formano uno. Non sono pericolosi per la salute umana, infatti, diverse ricerche hanno sfatato il mito secondo il quale questi possano trasformarsi in tumori della pella.

Un angioma, però, può produrre irritazione qualora la parte interessata sia soggetta a continuo sfregamento o sollecitazioni esterne.

Angiomi rubino: cosa fare quando si forma

Quando si è formato un angioma rubino, quindi, non bisogna eccessivamente preoccuparsi poiché non vi è il rischio che degeneri. Si ritiene opportuno, nella maggior parte dei casi, lasciarlo lì dov’è. Vi sono, però, altre situazioni in cui bisogna agire. Un esempio? Quando si trova in una parte visibile del corpo e questo provoca disagio sociale.

Angiomi rubino: quando e come eliminarli

Qualora l’angioma si rompa è bene rimediare a tale situazione. Vediamo, quindi, come intervenire con l’ausilio di uno specialista che provvederà all’asportazione.

Crioterapia

La crioterapia, in questi anni, è stata utilizzata per eliminare la presenza di angiomi rubino sul corpo. Questa tecnica procede a congelare i tessuti che sono interessati dal problema, quindi, li disintegra.

Escissione chirurgica

Utilizzando l’escissione è possibile eliminare l’angioma e non produrre episodi di sanguinamento.

Ablazione laser

Con l’ablazione, invece, si agisce sull’angioma utilizzando un colorante. Vengono utilizzate, inoltre, la termocoagulazione a radiofrequenza. In questo caso vi sono delle onde radio che vanno a colpire le molecole d’acqua presenti nella cute.

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iperidrosi

Sudorazione eccessiva: quali sono i rimedi?

Sudare è un fenomeno fisiologico e, molto spesso, ciò succede quando si verifica una situazione eccessivamente stressante, ci si sforza, oppure, le temperature esterne sono molto alte. L’organismo, quindi, espelle, in qualche modo, i liquidi prodotti. È bene sapere che, durante l’estate, si può sudare e produrre liquidi che arrivano fino a due litri all’ora.

Qualora il corpo, invece, sudi nei momenti sbagliati, la situazione può diventare socialmente invalidante. In tale caso c’è, sicuramente, un problema che, come è ovvio, va risolto. Questo si chiama sudorazione eccessiva o iperidrosi. Scopriamo qualcosa in più su questa patologia, quali sono i sintomi e i possibili rimedi.

 

Iperidrosi: cos’è e come si manifesta

 

Il sudore, normalmente, si produce dalle ghiandole sudoripare che il corpo ha. Queste, a loro volta, vengono calibrate dal sistema nervoso autonomo che funziona indirettamente alla volontà umana. Un esempio? La respirazione o il battito del cuore.

A regolare la fuoriuscita del sudore, inoltre, vi è anche l’ipotalamo che contiene delle cellule che reagiscono in base alla temperatura. Questa è una parte del cervello e, come si può capire, è estremamente piccola ma molto importante. Inizia ad agire quando il corpo supera la temperatura di 37 gradi, oppure, quandoall’esterno vi è molto caldo. Cosa succede allora? Una rete di nervi genera degli impulsi che arrivano fino alle ghiandole sudoripare ed espellono il liquido. La funzione, quindi, è quella di riportare tutto alla normalità.

 

Sudorazione eccessiva: cosa fare?

 

Se il corpo produce un livello maggiore di sudore rispetto al normale livello e, ovviamente, non vi sono cause evidenti, allora bisogna considerare la possibilità di soffrire di iperidrosi. Si tratta di uno stato in cui il corpo produce eccessivo liquido a livello delle ascelle, mani e piedi. Non si esclude, però, che possa manifestarsi fuoriuscita di liquido da labbra, fronte, inguine e genitali. Si tratta di un problema invalidante a livello sociale. Infatti chi soffre di tale problema, molto spesso, evita relazioni all’esterno poiché il disagio può diventare eccessivo.

L’iperidrosi, quindi, si genera quando vi sono difficoltà di comunicazione tra ghiandole e cervello, quindi, si crea una condizione secondo il quale la sudorazione diventa eccessiva.

 

Iperidrosi: quante tipologie esistono

 

La sudorazione eccessiva si distingue in due categorie. La prima è chiamata iperidrosi primaria o focale, mentre, la seconda è detta iperidrosi secondaria o generalizzata. Della prima non si conosce la causa che la origina e la seconda, invece, è la conseguenza di altre patologie.

 

Iperidrosi primaria

 

La iperidrosi primaria è quella di cui si conosce, maggiormente, la manifestazione. La sudorazione si verifica, in tale caso, durante il giorno e colpisce piedi, mani, inguine e ascelle, sia dal lato destro che dal sinistro. La patologia non si sviluppa con la crescita ma, purtroppo, le prime manifestazioni risalgono fino alla tenera età. Il problema, quindi, è considerato ereditario e può colpire diverse persone dello stesso nucleo familiare.

 

Iperidrosi secondaria

 

Se si parla di iperidrosi secondaria è bene specificare che questa non si manifesta solo in alcune zone del corpo ma sulla sua totalità. Tale patologia viene ricollegata a stati di obesità, menopausa, ipertiroidismo, febbre, malattie del sangue, diabete, gravidanza, infine, utilizzo di cibi contenenti caffeina o spezie.

Gli attacchi di sudorazione eccessiva, in questo caso, si manifestano durante le ore notturne, mentre si riposa. I sintomi compaiono nell’età adulta.

 

Iperidrosi: rimedi

 

Quando gli episodi di sudorazione si fanno sempre più frequenti, è bene tenere conto delle condizioni in cui si originano, ad esempio, se questi avvengono durante la notte o dopo l’assunzione di alcuni farmaci. Inoltre è bene anche consultare il medico ed escludere cause che possono originarlo, quindi, cercare il rimedio adeguato.

È possibile intervenire sull’iperidrosi e limitarla. Grazie a specifici rimedi di natura cosmetologica e specifica, si può arginare il problema e ripristinare una condizione di sudorazione normale. Vediamo, quindi, quali sono.

 

Antitraspiranti

 

Ci si può affidare a rimedi antitraspiranti che bloccano, in modo temporaneo, l’attività delle ghiandole e la regolano per un periodo prolungato. Non si tratta di deodoranti ma di prodotti contenenti sali di alluminio che bloccano i dotti sudoriferi, agiscono sui cattivi odori e ne inibiscono la produzione. Si vendono in diversi formati proprio come i deodoranti normali.

 

Ionoforesi e laser

 

Un altro rimedio è la ionoforesi e si avvale dell’uso della corrente elettrica a bassa temperatura. Questa va applicata sulla parte che produce maggiore sudorazione, serve per coagulare la proteina della pelle e agire sui dotti che secernono il sudore. Anche il laser ascellare può essere utile allo scopo. Questo distrugge, selezionandole, le ghiandole sudoripare delle ascelle e con piccole incisioni riduce il pericolo di sudorazione eccessiva.

 

Tossina botulinica

 

La tossina botulinica che viene prodotta da dei batteri specifici può aiutare. Basterà iniettare la soluzione nella zona soggetta all’iperidrosi e provocare la paralisi delle terminazioni nervose da cui dipende la fuoriuscita del sudore. Questo rimedio può durare fino a nove mesi sulla zona ascellare, mentre, per quanto riguarda mani e piedi, la durata del trattamento scende a cinque mesi. Si consiglia in situazioni gravi.

 

Chirurgia

 

In ultimo vi è la soluzione più estrema, cioè, quella chirurgica ma per tale rimedio è necessario consultare lo specialista e richiede un intervento in anestesia generale.

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trattamento antiaging

Trattamenti antiaging: la biorivitalizzazione per nutrire la tua pelle

Trattamenti antiaging: la biorivitalizzazione per nutrire la tua pelle

Con il passare degli anni è normale che la pelle si lasci andare e che compaiano dei solchi sul viso quali rughe e segni cutanei. Infatti come tutti i tessuti anche la pelle è soggetta all’invecchiamento perdendo di elasticità di flessibilità.

Per chi vuole mantenere il suo viso sempre fresco e giovanile e senza che i segni del tempo possano prendere il sopravvento può affidarsi ai trattamenti anti aging.

Questi trattamenti sono la soluzione migliore per rimpolpare la pelle del viso e per cancellare così i segni dati dall’invecchiamento della pelle.

In commercio ci sono diversi metodi a cui potersi affidare e tutti validi allo stesso modo. Rivolgendosi a professionisti è possibile trovare la soluzione che più si adatta alle vostre esigenze.

Trattamenti Anti-aging con il filler

I filler sono sostanze iniettate, per fare in modo che le rughe ed i solchi cutanei vengano appiattiti, rendendo al tatto la pelle liscia e tirata.

Solitamente viene iniettata una sostanza a base di acido ialuronico che già si trova naturalmente nel derma per poter rimpolpare la pelle.

Queste sostanze devono essere riassorbibili per non creare problemi ed è importantissimo che siano certificate per non incorrere in gravi complicazioni. Infatti se è vero che le sostanze non riassorbibili danno dei risultati visivamente più duraturi, è appurato che i problemi a cui espongono chi li utilizza sono gravi e spesso non reversibili.

Attraverso l’utilizzo dei filler è possibile risolvere problemi estetici cutanei come le occhiaie e le borse sotto gli occhi, può essere aumentato il volume delle labbra rendendole più carnose e seducenti, e possono essere ripristinati i volumi di zone del volto come zigomi, guance, mento e tempie.

Il trattamento viene eseguito semplicemente utilizzando un ago o una cannula per iniettare la sostanza. Non c’è bisogno di nessun accorgimento dopo il trattamento perchè è possibile da subito riprendere le normali attività quotidiane.

Trattamenti Anti-aging con i biorivitalizzanti

La biorivitalizzazione è una tecnica di estetica medica che consente di rivitalizzare il derma. Nel derma sono presenti proteine che, fondendosi tra di loro, rendono la pelle tonica, elastica e compatta. In questo tessuto passano anche i capillari sanguigni che donano alla pelle luminosità e pienezza grazie all’ossigenazione e all’apporto dei nutrimenti.

Con l’avanzare dell’età la pelle subisce inevitabilmente un invecchiamento che causa la perdita di idratazione ed elasticità e accentua i solchi cutanei e le rughe. La biorivitalizzazione è una tecnica poco invasiva che vi assicurerà di incrementare tono ed elasticità al derma.

Questa tecnica può essere utilizzata sia da uomini che da donne, sia in età più giovane per incrementare la luminosità del viso che in età più avanzata per aiutare a far sparire i segni dell’invecchiamento cutaneo, o per prolungare gli effetti di altri trattamenti anti aging come l’utilizzo di filler.

La biorivitalizzazione avviene tramite microinfiltrazioni di acido ialuronico a bassa concentrazione, vitamine e aminoacidi e fornisce al derma i principi attivi necessari a rassodare e a tonificare la pelle. É una tecnica poco invasiva e le sedute sono effettuate solitamente ogni 15-20 giorni e per ottenere un risultato soddisfacente si consigliano cicli di 5-10 sedute.

Per la sua poca invasività è possibile ripetere il trattamento ciclicamente senza alcuna controindicazione, in modo da avere un viso sempre tonico ed elastico.

La biorivitalizzazione è un trattamento che nutre la pelle in profondità, ristrutturandola e rinnovandola dall’interno. Attraverso le infiltrazioni con biorivitalizzanti viene favorita la produzione di collagene e acido ialuronico e la pelle viene così idratata richiamando l’acqua da altri tessuti.

Biorivitalizzazione: per chi è indicata e che risultati si possono ottenere

La tecnica della biorivitalizzazione è una tecnica sicura, poco invasiva e adatta a tutti i tipi di pelle. Sia che tu sia una donna con una pelle matura che vuole migliorare l’aspetto dell’invecchiamento cutaneo o che tu sia una persona più giovane che vuole donare lucentezza e tonicità alla pelle per prevenire gli inestetismi della pelle questo trattamento è indicato per te!

Infatti attraverso le microinfiltrazioni di acido ialuronico, vitamine ed aminoacidi la pelle risulterà visibilmente più elastica, più compatta, più soda e ti donerà un aspetto più giovane. Dopo una prima valutazione da parte del dermatologo sarà semplice per questo professionista predisporre un piano terapeutico per ottenere i migliori risultati da questa tecnica e rendere l’esito duraturo nel tempo.
Se si utilizza la biorivitalizzazione associata ad iniezioni di filler il risultato di questi ultimi verrà prolungato ed esaltato da questa tecnica medico estetica.

Infatti l’associazione di infiltrazioni di filler e di biorivitalizzanti rende la pelle più elastica e tonica. Questo è possibile grazie agli effetti delle infiltrazioni dei filler che aiutano a riempire i solchi cutanei e all’azione dei biorivitalizzanti che agiscono a livello più profondo aiutando la produzione di collagene ed acido ialuronico.

L’associazione di queste due tecniche offre risultati evidenti e a lungo periodo, per donarti un aspetto giovanile e curato.

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